ODE

ODE  |  TRACKLIST  |  CREDITS

ODE

Ode è un inno al mare che vuole esprimere il profondo bisogno di celebrare il fascino e la peculiarità del meridione attraverso l’elemento che più profondamente lo connota: il volto ipnotico del Mediterraneo.

L’immersione contemplativa diventa allora l’unica possibilità di rendere grazie a un elemento naturale contraddittorio, capace di ispirare e fuorviare, di attirare e respingere, di nutrire e uccidere. Ciò che questo abbandono restituisce è un percorso sonoro altrettanto duplice, che trova nell’incontro tra il minimalismo dell’elettronica e la carica timbrica dei repertori tradizionali la possibilità di esprimersi.

Fortemente ispirato a Il pensiero meridiano del sociologo Franco Cassano, il lavoro trova nella musica tradizionale pugliese l’orizzonte sonoro cui affidarsi. A questa dimensione culturale appartiene l’idea che il mare rappresenti «un primo luogo di meditazione, (…), un cielo raddoppiato e diventato terrestre, una parete sfondata, un confine libero, un orizzonte che richiama proprio perché sfugge».

In quest’Ode, il mare è rappresentato nella sua fragilità. È un mare desolato, vuoto e pericoloso. Non è il mare estivo e piacevole, ma il mare di tutto l’anno. È un mare che uccide chi lo attraversa eppure cura e culla l’uomo; il mare che stiamo distruggendo dal punto di vista ambientale. È il mare di tutti ma allo stesso tempo di nessuno. 

Il canto liberatorio de La ninna (il sogno), la danza di 81 (il vento) e la preghiera de La Madonna del mare rappresentano un modo di rispondere ai diversi richiami emotivi che il mare suscita. Percorrere musicalmente la Puglia, risalendo dal Salento fino al Gargano, significa quindi riscoprire il rapporto che lega l’uomo al mare, avvicinandosi alle parole sempre attuali di Cassano.

«Il nostro corpo scopre un mondo quando accetta di affidarsi senza paura al moto della risacca, quando contemplando il cielo stesi sul mare immergiamo le orecchie nel suo ventre sonoro, accettando di appartenergli con fiducia filiale. In questo esercizio, nella confidenza con la grammatica dell’acqua c’è un’antica saggezza, il suggerimento della possibilità di un altro tempo. Senza l’infinito del mare si va a fondo, risucchiati dal vortice del nostro antropomorfismo».

Tracklist

I - LA NINNA (IL SOGNO)

La ninna (il sogno) è un brano composto su una melodia preesistente. Attorno alla voce di Anna Palmisano si allarga la possibilità della fuga dal reale. Questa ninna nanna sprovvista di dolcezza rappresenta lo sfogo di una donna costretta al giogo delle fatiche quotidiane. La tessitura armonica della pedal steel che inizia a sollevarsi intorno a lei la avvolge, aprendo la porta al sogno, alla possibilità onirica di dimenticarsi del presente. Nell’ipnosi ritmica che richiama il dondolio placido dell’acqua, la fatica può liquefarsi e lasciare finalmente spazio al riposo.

II - 81 (Il vento)

81 (il vento) è un brano strumentale suddiviso in tre sezioni e fortemente legato alla necessità del movimento, che appartiene tanto al mare quanto all’uomo. Al moto perpetuo della risacca provocata dal vento risponde il bisogno tutto umano di danzare. Nello spazio armonico in cui dialogano passato e presente, dopo il soffio intimo della Lira, trovano posto una tarantella originale e l’eco della Muntanara.

III - LA MADONNA DEL MARE

La Madonna del mare è una ballata in dialetto salentino che suscita un'atmosfera intima in cui le sonorità popolari si affidano con naturalezza all'elettronica, fondendosi in un arrangiamento dal sapore neoclassico sostenuto dalla maglia cullante degli archi. Da questa fusione emerge una sensazione di aderenza all'acqua, di appartenenza a una risacca che culla il guscio della barca e chi c'è dentro. Tutto quello che resta è lasciar affondare ogni paura per restare a galla, per accogliere il vortice finale che trascina verso l'unica soluzione possibile - l'abbandono completo al suo volere.

I - LA NINNA (IL SOGNO)

La ninna (il sogno) è un brano composto su una melodia preesistente. Attorno alla voce di Anna Palmisano si allarga la possibilità della fuga dal reale. Questa ninna nanna sprovvista di dolcezza rappresenta lo sfogo di una donna costretta al giogo delle fatiche quotidiane. La tessitura armonica della pedal steel che inizia a sollevarsi intorno a lei la avvolge, aprendo la porta al sogno, alla possibilità onirica di dimenticarsi del presente. Nell’ipnosi ritmica che richiama il dondolio placido dell’acqua, la fatica può liquefarsi e lasciare finalmente spazio al riposo.

II - 81 (Il vento)

81 (il vento) è un brano strumentale suddiviso in tre sezioni e fortemente legato alla necessità del movimento, che appartiene tanto al mare quanto all’uomo. Al moto perpetuo della risacca provocata dal vento risponde il bisogno tutto umano di danzare. Nello spazio armonico in cui dialogano passato e presente, dopo il soffio intimo della Lira, trovano posto una tarantella originale e l’eco della Muntanara.

III - LA MADONNA DEL MARE

La Madonna del mare è una ballata in dialetto salentino che suscita un'atmosfera intima in cui le sonorità popolari si affidano con naturalezza all'elettronica, fondendosi in un arrangiamento dal sapore neoclassico sostenuto dalla maglia cullante degli archi. Da questa fusione emerge una sensazione di aderenza all'acqua, di appartenenza a una risacca che culla il guscio della barca e chi c'è dentro. Tutto quello che resta è lasciar affondare ogni paura per restare a galla, per accogliere il vortice finale che trascina verso l'unica soluzione possibile - l'abbandono completo al suo volere.

CREDITS

Le musiche sono interamente prodotte da Walter Laureti. L’Ep è stato realizzato grazie al contributo di Massimiliano Morabito (registrazione ninna nanna tradizionale) e contando sulla partecipazione di Filippo de Laura (Pedal Steel, Fusion Tar), Davide Ambrogio (Lira Cretese, Chitarra), Francesco Neglia (Chitarra), Valeria Taccone (Voce), Julian Bellisario dei Nidi D’Arac (Batteria) e Claudio Laureti, Maddalena Fogacci Celi e Laura Pascali (Archi). Il testo originale de La Madonna del mare è di Massimo Marangio. 

La produzione, registrazione e missaggio sono state curate dallo stesso Walter Laureti presso lo studio Catalea di Roma. Il mastering è stato realizzato da Stefano Manca presso il Sudestudio di Guagnano (LE). L’artwork, il materiale fotografico e i video promozionali sono  a cura di Gianvincenzo e Alessandro Pugliese.